Bisogna restituire il tempo alle persone.
E’ la sintesi dell’idea con cui è nato il “giallo sui generis” intitolato “Nelle pagine di Sofia” – vincitore della sezione romanzi del concorso letterario nazionale “Formia in giallo” (2016) – un romanzo breve per scelta, nato dal desiderio di ricondurre uomini e donne alla dimensione di lettori.
Concedendosi un po’ di tempo per la lettura – breve, ma esclusivo – il gesto si tradurrà in attimi dedicati a se stessi; non a caso tra le dediche campeggia sempre il medesimo incipit: “ama ciò che leggi perchè ti appartiene!”.
Ed è questo un libro che, facilmente, può appartenere a tutti: ricollocando persone e parole al centro del mondo. La mission, d’altro canto, è strettamente connessa ai temi cari al testo: al centro delle “pagine” il rapporto tra nonna Sofia e la sua nipotina Sophie, un viaggio nel tempo e nel mistero di Giovannino ed Erasmino, ambientato a Formia (Lt), in una famiglia che, in fondo, potrebbe essere quella della tradizione di ognuno di noi.
E’ così che un giallo diventa anche un pretesto e lo si può leggere “orizzontalmente”, così come “verticalmente”, lasciando uscire tutto il magma di una stesura ab joy, che mette al centro del mistero la passione per la scrittura e la lettura.
Una storia semplice, ma misteriosa che strizza l’occhio anche agli appassionati più giovani del genere e che non scansa anche un certo rapporto con la magia, l’esoterismo e le credenze popolari.