Infondo al giardino completamente arredato nei minimi dettagli a guardare il mare c’è il piccolo Ruggiero. Adora l’andirivieni delle onde, nuoterebbe per ore.
Me lo racconta il padre, che si è iscritto in piscina con lui per accompagnarlo nel presente di questa sua passione.
Dietro al bancone del bar all’aperto – addobbato di palloncini gialli e blu – ci sono Stefano, Gaia, Nicole, Lorenzo, Luca e tanti altri intenti a preparare degli ottimi “Spritz”. Adorano mescolare il ghiacchio, l’aperol, l’acqua tonica e il prosecco e servire questa bevanda di tendenza nelle “happy hours” degli ultimi anni. Hanno anche un’alternativa analcolica, all’arancia e alla mela. E non mancano i tipici stuzzichini già pronti nei piatti. Si sono divertiti e impegnati tantissimi mesi per imparare ad essere dei bravi “baristi”.
Me lo racconta Laura De Fabritiis, che si è inventata questo nuovo progetto per accompagnare suo figlio – e non solo! – nel futuro del diritto dei suoi giorni.
Siamo tutti – al lido Tortuga di Formia – per veder nascere ufficialmente sotto i nostri occhi “SpritzAut”: l’idea dell’associazione di promozione sociale “LiberAutismo” che i genitori si sono messi a costruire, giorno per giorno, prova su prova, per accompagnare i loro figli nell’oggi, come fanno quotidianamente, e nel domani.
Me lo raccontano gli sguardi e la solidarietà delle decine e decine di persone partecipi – tra cui anche il sindaco di Formia, Gianluca Taddeo, l’assessore Ilaria Pelle del Comune di Minturno, l’assessore Rosita Nervino del Comune di Formia e l’assessore Gianna Conte del Comune di Gaeta – che il “Dopo di noi” è un pensiero fisso, una preoccupazione costante. Per tutti i genitori. Soprattutto per loro i cui figli sono affetti da varie forme di Autismo per i quali legittimamente sognano – e si danno da fare! – una vita più libera e tutelata. Una vita in cui l‘inclusione diventi pratica giornaliera del vivere civile e non un tentativo su carta, un’aspirazione, una speranza.
“SpritzAut” è frutto di tutto questo. E’ un progetto duttile, estendibile a molti contesti, che dona ai ragazzi la possibilità di specializzarsi in una mansione e in un lavoro, nel rispetto delle specificità di ciascuno e dei propri punti di forza, affiancati da tutors, educatori e psicologi specializzati.
Giovedì sera, a Formia, si è compiuta la prima tappa del progetto che prevede tre fasi: la prima di lancio del brand; una seconda dedicata alla formazione dei ragazzi coinvolti e una terza di tirocinio lavorativo per la formazione delle competenze lavorative necessarie per rendere “SpritzAut” un progetto per la vita.
Dunque, “SpritzAut”, è ideale – spiegano i promotori a vantaggio di chiunque voglia contribuire a far crescere questo progetto adottandone le perfomance – “per promuovere raccolte fondi e occasioni di formazione; è un’utile risorsa in eventi pubblici e privati; si presta ad iniziative di beneficenza e per promuovere innovazione turistica”.
Insomma è una squadra pronta a portare l’abilità acquisita di barman e barwoman in molti contesti. Perchè “se capirai se li cercherai // fino in fondo // se non sono gigli sono pure sempre figli // vittime di questo mondo” (prendendo in prestito un verso di De Andrè) e meritano di guardare lontano, come tutti, i “figli vittime di questo mondo” che, a volte, distratto, dimentica di supportare i sogni – concreti – di cui sono fatti gli uomini. Tutti.
E questo me lo hanno raccontato loro. Stefano, Gaia, Nicole, Lorenzo, Luca, i loro amici dell’ “Happy Bar” di Formia corsi a trovarli in occasione di questa festa.
E’ deve valere per “prima” e per “Dopo” Di Noi. Di Loro. Cin Cin!