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Il libraio sul mare: Fabio Masi e l’antico e prezioso mestiere tra Ventotene e Camogli [VIDEO]

Un pensiero rassicurante rimandando all’idea che le giovani generazioni leggano più di quanto si possa immaginare. Un conforto se si ha la convinzione che leggere debba essere, necessariamente, una condizione essenziale per conoscere, per evadere da ogni confine fisico, percettivo, mentale; una consolazione per chi crede che leggere dovrebbe essere sempre una priorità e che, a causa di certi andamenti della realtà che ci circonda, ci si debba almeno augurare che sia “L’Ultima Spiaggia”.

Al cospetto dell’esperienza di Masi si ha l’impressione che sia iconico di quell’ “homo faber fortunae suae”, visto il coraggio che ha avuto di traghettare i suoi progetti, insieme alla sua Alessia, e che questa forza del cuore sia ciò che li spinga a tenere la barra di navigazione su una rotta precisa e tutt’altro che compressa in una copertina di cui battere lo scontrino.

Alla scoperta dei veri librai, come lui e sua moglie, si intravede un orizzonte di desiderio culturale che li rende grandi animatori di inziative, di divulgazione e di sostegno.

Loro, in particolare, sull’isola pontina collaborano a diverse manifestazioni, tra cui su tutte il festival “Gita al faro”, ma c’è anche il “Festival della comunicazione” (Camogli, 8-9-10-11 settembre 2022, ndr) e le presentazioni di libri in un accattivante calendario estivo.

Pandemia Covid-19, il libraio Fabio Masi in libreria a Camogli.

“La pandemia ci ha costretto in parte, a ripensare al nostro ruolo, a metterci in gioco in maniera diversa, a ricorrere ad un uso quotidiano dei social, attivando anche il servizio delle consegne a domicilio e ad investire su di un portale di vendite on line, che spero possa veder la luce prima della prossima estate” – racconta Fabio Masi, che come tutti ha dovuto ripensare alla sua vita a causa della pandemia da Covid-19; ma adesso ciò a cui guarda è il futuro.

Un futuro che vede “strettamente legato alla creazione di una nuova generazione di librai”.

Una convinzione questa che rimarca quanto il loro sia più di un semplice mestiere, ma una vera e propria mission, tant’è che spiega: “questa idea ci ha spinto a partecipare in forme diverse all’ apertura di due librerie a Genova – L’ Amico ritrovato e l’ Amico immaginario – e a contribuire a mantenere in vita un presidio come la libreria Centofiori di Milano; nonché l’ apertura di una nuova libreria indipendente nel quartiere Monti a Roma – la Libreria Panisperna 220. Questo perchè il mestiere di libraio si impara a bottega e quante più botteghe artigianali riusciamo a realizzare, tanto più facile sarà mantenere in salute questo antico e prezioso mestiere”.

“L’ augurio” – conclude Masi, proseguendo su un ragionamento che accompagni l’evoluzione della figura del libraio – “è che quanto prima, anche in Italia, come in Francia, venga data vita ad una associazione che si occupi e favorisca l’ apertura di nuove librerie indipendenti, come l’ Adelc, voluta dal primo governo François Maurice Adrien Marie Mitterrand”.

E come concludere il racconto della storia di un libraio se non chiedendogli di citare un libro: quello del cuore, quello che consiglierebbe di leggere, quello dal quale non si separerebbe mai. Riassumendo, il più significativo.

“Vi saluto con quello che è uno dei miei libri del cuore: ‘L’ imperatore di Portugallia’ di Selma Lagerlof, prima donna a ricevere il Premio Nobel per la Letteratura ad inizio Novecento, uno di quei libri che porterei sull’ isola deserta o meglio che porto sempre con me in numerose copie sull’ isola di Ventotene. Buon vento a tutti”.

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