Con l’andare del tempo il progetto fotografico “Obesa” ha preso sempre più piede. Sono sempre di più a parlarne, intanto Stefania Mattioli ha snellito la sua immagine esteriore, arricchendo costantemente la sua interiorità. Quando non guarda in un obiettivo, in una fotografia o negli occhi Giannino, ogni tanto, si volta indietro e dentro subito esplode “tanta tenerezza e ammirazione” per ciò che ha fatto “nonostante le discriminazioni”, per essere riuscita a raccontare la sua storia.
“Se ripenso a questo mutamento so di aver fatto la cosa giusta, ma non ho vergogna di quello che sono stata. Provo rancore per chi si è approfittato di me e mi ha giudicato solo per il mio peso”.
“Obesa” non è finito con quegli scatti a se stessa; il progetto è in itinere e dovrà raccontare la nuova sé. Una donna senza alcuna rabbia per un corpo dileggiato, ma con tutta “la tenerezza e la speranza della maternità”, che è quella che spera di riuscire a raccontare ora.
Cosa direbbe oggi Stefania Mattioli ad una ragazza/o obesa/o? “Testa alta. Abbi coraggio e proteggi la tua identità da quello che di cattivo dice il mondo. La tua forma fisica è solo una delle mille espressioni che hai in questa vita. Tutela la tua salute sia fisica, che mentale. I corpi cambiano, ma coltiva la tua anima. Sii forte e prenditi cura di te”.
Così pensando a se stessa, alle scelte oneste e coraggiose che hanno caratterizzato la sua vita, per il domani si conisglia: “sii più coraggiosa e intraprendente; se non provi hai fallito comunque”.
Sicuramente la speranza è che non smetta mai di allineare i suoi sentimenti alle sue inquadrature, come fa ogni volta che presta le sue dita a quei click, non solo quelli della sua meravigliosa mostra “Obesa”, ma anche in quei giorni speciali di promesse matrimoniali che lei ama ritrarre nella convinzione di lasciare tanti piccoli pezzi di sé nei ricordi degli altri.