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La favola rock sovverte la trama e parte da “Il bacio più breve della storia”

Metti tra le stesse righe delle labbra che si sfiorano alla velocità della luce, un pappagallo detective, una donna invisibile ed un bacio di cioccolato e viene fuori una vera e propria favola rock, quella firmata da Mathias Malzieu, “Il bacio più breve della storia”.

L’incipit non rievoca l’antica formula, “c’era una volta”, ma il teatro della storia è il “du Renard” a Parigi, una delle città più romantiche di sempre, che rievoca tra tende e poltrone porporate, uno scenario tradizionalmente artistico che irrompe tra i marciapiedi della società contemporanea. L’orchestra suona It’s now or never ed una ragazza misteriosa ed asmatica sfiora velocemente le labbra di un inventore depresso, l’uomo soffitta, che non si pone neanche il disturbo di darsi un nome lungo tutta la storia, come un qualsiasi principe.

D’altro canto la sua storia è la storia di chiunque s’innamori, oltre ogni aspettativa, lasciando che amore si insuinui tra le feritoie di un cuore in pezzi, senza riuscire a far nulla per impedirlo; neanche la paura di soffrire può nulla, quando amore decide di rinverdire le pieghe dell’anima.

Insomma, contrariamente alle più classiche delle tradizione, il bacio inaugura un legame ma non suggella nessun “felici e contenti”, bensì apre il sipario su una ricerca spasmodica. D’altro canto lei è invisibile, lui non l’ha vista e non la vede, la sfida è ritrovarla: è l’apparente incorporeità il suo “drago” da sconfiggere per arrivare alla meta! Pertanto si rivolge ad un simpatico detective, dal bizzarro aspetto di un orso polare con il suo fedelissimo pappagallo, Elvis, che lo affiancherà alla ricerca del suo “tesoro” come tra le più popolari righe piratesche.

Così solca tempeste: emotive, sensoriali ed anche meterologiche. Attacca ovunque amorcerotti come fossero formule magiche i cui incantesimi dovrebbero ricondurre a lui la riservatissima e schiva Sobralia. Come Pollicino sparge ciccolatini perchè ritrovi la strada di casa, come Hansel & Gretel spera che la dolcissima riproduzione di un bacio la attiri alla sua casa di zucchero.

Ma poi ecco la strega malefica che torna: il passato, pronto a svelare che infondo il nemico più grande di noi stessi siamo sempre noi stessi. A mostrarci che l’ostacolo più ingombrante alla nostra felicità siamo noi stessi, o quanto meno lo collochiamo personalmente, almeno nella maggior parte dei casi.

Ci lasciamo accecare dal dolore e spesso non permettiamo all’amore di riaprirci gli occhi, non riusciamo neanche a percepire ciò che abbiamo difronte e cerchiamo almeno qualcosa che somigli vagamente alla serenità in un domani così lontanto da far ancora più spavento. Usiamo la distanza come giustificazione, groggiolandoci nell’incertezza del futuro e nelle certezze di ciò che è passato, ma quasi mai ci riesce di pensare all’oggi.

Hinc et nunc e poi tutto il resto verrà da sé, con pace, con grazia, con armoniosa natura.

E per questo che Sobralia è sempre stata lì. E’ sempre stata lì l’orchidea che fiorisce per un solo giorno. Come dire che passa la maggior parte della vita in boccio.

E per questo che Louisa è sempre stata lì con la cura in mano un po’ d’amore e un po’ di vitamina C.

E per questo che c’è Gaspard Neige accerchiato di nuvole a ricondurlo lì, tra le nuvole, dove bisognerebbe stare, almeno ogni tanto, quando si ama.

“Il bacio più breve della storia” è dionisiaco e non perchè lo suggerisce il nome del gruppo rock francese di cui l’autore, Malzieu, è leader, “Dionysos”. Questa favola rock è inebriante, coinvolge tutti sensi, compreso il gusto che ti sembra di pizzicare assaporando la tua saliva, tentando di scoprire che sapore abbia per regalare un dolce bacio di cioccolato.

La favola rock sovverte la trama e parte da “Il bacio più breve della storia” contenuta in una copertina di pesci rossi e capelli rossi ( vagamente somiglianti a quelli dell’autore!) a coda di pesce. Perchè? Sarà che sono i pesci rossi tra gli animali con il minimo rischio di estinzione, esattamente come gli uomini e le donne innamorati?

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