Pasquale Galliano e Michele Castelli ieri si sono “sposati”: la loro è la prima unione civile omosessuale celebrata a Formia (Lt) e non ci sarebbe motivo apparente di sottolineare il loro giorno felice – non meno di tanti altri che tradizionalmente si sono celebrati in città dalla notte dei tempi– se non fosse che la loro storia è troppe volte rimbalzata agli onori delle cronache perchè vittime di omofobia.
Ci sono storie private, quindi, che inevitabilmente finiscono col coincidere con la storia di un’intera collettività che un paio d’anni: non quella del disamore, che ancora oggi si lascia andare a commenti infelici o a “curiosare” a distanza, ma di quella che un paio d’anni or sono si è stretta attorno alla loro coppia – salda nel reciproco amore da ben diciotto anni.
Quella comunità disegnata dal loro quartiere di residenza – Penitro – e dalla stragrande maggioranza della loro città – Formia – che si è completamente schierate a “difesa” del loro diritto di vivere una vita tranquilla e serena insieme.
Così quello di ieri non è stato solo il giorno del loro “matrimonio”, né esclusivamente un giorno di festa felice per tutti i loro invitati – amici e parenti – ma è stato un giorno speciale per migliaia e migliaia di cittadini della comunità cittadina (e comprensoriale!) che hanno moltiplicato i loro auguri ovunque sia stato possibile: sui social network, dai finistrini abbassati delle loro macchine in transito fuori dal Municipio di via Vitruvio dove è avvenuto lo svolgimento delle formalità del rito o attendendoli sui marciapiedi dinanzi al portone d’ingresso.
Qualcuno ha colto l’attimo di un buon augurio al brindisi davanti al chiosco di piazza Vittoria, dopo le firme apposte nella sala Sicurezza del Palazzo Municipale alla presenza, tra gli altri, anche di don Mariano Salpinone – parroco della chiesa di Don Bosco – che non ha fatto mancare la sua presenza e il suo abbraccio.
Tutte le persone che hanno voluto vicino per l’indimenticabile momento hanno poi trascorso una giornata all’insegna della spensieratezza, dell’allegria e dell’amore nella location che Pasquale e Michele hanno scelto per festeggiare, nel quale hanno fatto il loro dolcissimo ingresso a braccetto con le loro madri, sciogliendo la commozione di molti.
Il rinnovo delle loro promesse tra i veli di un gazebo e i fiori arcobaleno davanti alla celebrante Paola Villa ha guidato un’impennata emotiva cultimata nel “bacio arcobaleno”, un bacio che tutte le coppie sono state invitati a scambiarsi insieme a loro per sugellare il loro essere finalmente coppia anche davanti alla Legge.
Un bacio quasi liberatorio se è legittimo credere a quanti dei presenti non hanno potuto fare a meno di ripensare alle azioni, alle offese nonostate le quali sono arrivati a tagliare questo nastro, a scrivere di questo “trionfo” – che tutt’altra naturalezza meriterebbe di conoscere.
Davanti al loro “sì” ha vinto il sentimento che li stringe, hanno trovato spazio i loro diritti e, grazie a quanto Pasquale e Michele ci hanno tenuto a sottolinearlo, ha avuto l’impressione di trionfare anche il coraggio della comunità che è stata in grado che accompagnarli con orgoglio fin lì, nonostante la consapevolezza condivisa che i sentimenti non dovrebbero necessitare di alcuna “scorta”, ma meriterebbero di volteggiare liberi.
Ph. di copertina di Roberta Beneduce
(Pubblicato su Temporeale.info 04/09/21) https://www.temporeale.info/113436/argomenti/attualita-argomenti/formia-dalla-tristezza-dellomofobia-alla-felicita-della-loro-unione-michele-e-pasquale-si-sono-detti-si.html